Multiple Maniacs -(Making of)- John Waters



Alla fine dell'estate tutti i Dreamlander ritornarono a Baltimora e io restituii a mio padre i 2000 dollari che mi aveva prestato per fare Mondo Trasho, e gli chiesi di prestarmene altri 5000 per fare un altro film. Lui era titubante, pietrificato al pensiero di essere coinvolto e collegato a questi film, ma alla fine diede la sua approvazione, e nacque Multiple Maniacs, il mio primo "sonoro" . Nel 1969, subito prima che iniziassi a girare Multiple Maniacs, Sharon Tate venne assassinata. Questo delitto avrebbe avuto una profonda influenza sull'intera realizzazione del film. Dato che i veri assassini non erano ancora stati arrestati, decisi che Divine avrebbe rivendicato i delitti nel film. Immaginai che se gli assassini non fossero mai stati presi ci sarebbe stata sempre la possibilità che forse Divine l'avrebbe fatto veramente. Volevamo terrorizzare il mondo proprio come l'inaudita Famiglia Manson, ma noi usavamo una cinepresa invece che armi mortali. L'assassinio diventò un ossessione e io ne parlai così tanto che uno dei nostri nuovi attori andò giù di testa nel mezzo di una scena e scappò dal set urlando:" Lo so che quella è una macchina da presa della polizia. Mi avete convinto con l'inganno a confessare l'assassinio della Tate e adesso verrò arrestato!" 


Mentre stavo terminando il film la Famiglia Manson venne presa, così cambiai in fretta il finale spiegando che Divine non aveva veramente commesso il delitto. Nessuno, nemmeno Divine, poteva mettere in ombra Charles Manson. Ho sempre fatto riferimento a Multiple Maniacs chiamandolo la mia "Atrocità di celluloide". Sebbene sia tecnicamente primitivo e a volte gli attori si dimentichino le loro battute, è ancora il mio film preferito. Mi piace la sua apparenza di squallore da aspro documentario e per la prima volta gli attori poterono vomitare le pagine infinite di dialogo che avevo scritto, finalmente sincronizzate. 




Avevo incontrato un nuovo gruppo di amici che giocò una parte importante nella realizzazione di Multiple Maniacs. Vincent Peranio, un emarginato della scuola d'arte, aveva rilevato un enorme tugurio e lo aveva trasformato nella "Pasticceria di Hollywood" , una comune arredata da manicomio piena di artisti ribelli. Vince era un mago della scenografia e riusciva a trasformare qualsiasi catapecchia in una visione scenica ben progettata. Legammo immediatamente e lui si mise a lavorare alla costruzione di Lobstora. Mi presentò anche delle future grandi Star: Susan Lowe e Edith Massey.



Dato che il cast era ancora teso per paura di essere arrestato girammo tutto Multiple Maniacs su proprietà privata.Ancora una volta  fu utilizzato l'appezzamento della Dreamland (il giardino difronte a casa dei miei genitori) dove montammo le tende per la "cavalcata della perversione". I vicini di casa dei miei genitori si sforzavano di guardarci attraverso i binocoli mentre giravamo le varie "azioni": una ragazza che annusava e leccava il sellino di una bicicletta, un pornografo che addentava l'inguine di una modella sbronza, 2 omosessuali veri che si baciavano sulle labbra come amanti e, il mio preferito, il mangiatore di vomito, un giovane gentleman dai capelli cespugliosi che sputava della crema di granoturco in un secchio e poi se la ringoiava. Le scene degli assassinii e dello stupro dell'aragosta furono fatte tutte nel mio appartamento ossia nei Dreamland Studios. Divine si dimostrò una vera trouper nella scena dove accoltella il suo fidanzato,dove gli sventra il petto e inizia a mangiargli il cuore. Non ha neanche mai titubato mentre masticava il cuore di una vecchia mucca che era andato in putrefazione per essere stato lasciato sul set tutto il giorno.  


Il più grande problema relativo al set fu trovare una chiesa che ci lasciasse girare il lavoretto del rosario. Con l'aiuto di un amico trovai un prete che disse di sì senza indagare sulla scena da girare. Arrivati alla chiesa e montata l'attrezzatura, un amico radicale lo tenne impegnato discutendo di politica e io riuscii a fare la ripresa simulata di Mink che introduce un rosario in una delle parti più private di Divine. Solo per avere una provocazione sacrilega in più aggiunsi una ripresa di un attore che si bucava sull'altare e in seguito vi giuntai delle riprese del cast che faceva stazioni di una finta via crucis completa di crocefissione sanguinolenta. 


Multiple Maniacs mi ha davvero aiutato a spurgare il cattolicesimo fuori dal mio organismo, ma non penso che si riesca mai veramente a perderlo del tutto. Ho provato per sino ad andare alla comunione col cast, fatto di droga , in una chiesa vera la domenica di Pasqua. Mink indossava il suo completo del film da puttana religiosa e teneva stretti dei rosari e si percuoteva il petto supplicando ad alta voce mentre i ragazzini davano di gomito ai loro genitori e sussurravano: "Guarda! Mamma!Guarda quella Signora!" . Mentre la nostra ciurma eterogenea procedeva in fila verso la sbarra della comunione nel peggiore dei modi pasquali l'intera congregazione poteva vedere il culo di un attore, dato che aveva un largo strappo dietro ai pantaloni. La faccia del prete diventò scarlatta ma non ebbe altra scelta che metterci in bocca l'ostia della comunione quando venne il nostro turno. Essere cattolico ti rende sempre più teatrale.


Edith Massey & John Waters



Susan Lowe bazzicava il Pete's Hotel un bar del porto che riforniva i relitti umani dell'ambiente ubriacone barbone. Durante la realizzazione di Multiple Maniacs il Pete's Hotel diventò il nostro luogo di ritrovo abituale. I drink costavano 20 centesimi e sembrava che ogni sorta di comportamento fosse ben accetto. La barista era una chiacchierona incredibilmente amichevole che si chiamava Edith Massey e faceva da mamma a tutti gli strampalati. E sembrava contenta che il nostro bere dirompente stesse scacciando l'abituale clientela di barboni che non lasciavano mai la mancia. Edith accettò di interpretare se stessa nel film e finì col diventare una delle mie star più famose . 


Susan Lowe & John Waters



Susan Lowe era una modella incredibilmente sciatta che poteva superare qualsiasi marinaio a bere e amava mettere in imbarazzo le altre modelle alla scuola d'arte scoreggiando rumorosamente mentre posava. Quando gli sbirri fecero una perquisizione nell'appartamento di Susan in cerca di Marijuana rimasero talmente inorriditi nel vedere il suo cucciolo di iguana mangiare scarafaggi in un angolo, che chiamarono i giornali e questi fecero subito un gran servizio su di lei. Rimasi molto impressionato dal suo stile da puttana e capii che sarebbe stata un grande acquisto per qualsiasi film. Rimasi sconvolto da Susan Lowe e lo sono ancora.



Cookie Mueller & John Waters





La nostra vetrina preferita, all'uscita di Mondo Trasho, rimase comunque la Emmanuel Church, e come sempre ci venne incontro e ci lasciò tenere il "gala" della prima mondiale. Tutti e nove gli spettacoli fecero il tutto esaurito ed io distribuii all'entrata, un premio di una cena per due in uno dei fast food più squallidi della città. La vincitrice, Cookie Mueller, una perfida hippy che mi disse di essere appena stata dimessa da un ospedale psichiatrico, venne portata in limousine ad incassare il suo premio. Ero affascinato dall'atteggiamento spietato di Cookie, e mi resi conto che avrebbe potuto essere una perfetta ragazza della Dreamland. Iniziò immediatamente a uscire con noi e finì col diventare una star nei miei film successivi. [...] Comunque il più grande lancio pubblicitario ci fu quando Pauline Kael recensì il Satyricon di Fellini, sul "new Yorker" definendolo: " Il Mondo Trasho di Fellini"!





Making Of "Mondo Trasho"



A metà delle riprese di Mondo Trasho fummo arrestati per "cospirazione al fine di commettere atti osceni". Avevo deciso di girare la scena dell'autostoppista nudo al campus della Johns Hopkins University una domenica mattina presto perché sembrava di essere in campagna e avevo pensato che nessuno ci avrebbe seccato. Bonnie aveva appena finito una scena in cui barcollava per la boscaglia con indosso i suoi pantaloncini di raso cortissimi e dei tacchi alti 15cm. David aspettava completamente travestito da donna dietro la ruota della cabriolet Eldorado rossa del 1959 che avevo affittato per la scena da una coppia apprensiva.David ritoccò il make-up di Divine mentre Mink aspettava nella macchina che finissimo la scena. Mark si tolse i vestiti di dosso in mezzo al gelo e iniziò a fare autostop. Le macchine da presa partirono, Bonnie venne fuori dal bosco e si diresse verso la strada; Divine passava di là con la macchina, si girava due volte quando vedeva l'autostoppista nudo e si fermava di colpo con uno stridore di gomme,quindi faceva marcia indietro e investiva Bonnie.Facemmo un paio di riprese per cercare di farlo sembrare vero. Improvvisamente un poliziotto del campus infuriato piombò di fronte alle macchine da presa e iniziò a gridare, minacciando di arrestarci.Mark si rimise in fretta l'accappatoio ma lo sbirro continuava a scoprirlo urlando: " Cos'hai lì sotto?" . Decidemmo di scappare e ci ammassammo sulla Cadillac cabriolet e sulla mia macchina, cercando di battere in ritirata. Lo sbirro stava ancora agitando le braccia e urlando mentre i due carichi di attori tesi sgommavano.


Dato che sapevamo che questo sbirro avrebbe chiamato la polizia municipale scaricammo immediatamente Divine in un nascondiglio e il resto di noi cercò di restituire la Cadillac ormai riconoscibile ai suoi proprietari prima che scoprissero il casino.Sfortunatamente è difficile non dare nell'occhio su una Cadillac cabriolet Eldorado del 1959 rossa, e un poliziotto municipale ci avvistò, accese la sirena e ci fece accostare, molto appropriatamente, davanti al Rex Theater, la sala a luci rosse della città. Prese tutti i nostri nomi e indirizzi ma arresto solo Mark Isherwood dato che aveva una descrizione dell'attore nudo. Noi risalimmo in macchina e ritornammo di corsa al mio appartamento. Pagai un garante per la cauzione per far uscire Mark di prigione e David Lochary chiamò la Hopkins perché facessero cadere le accuse. Dato che David poteva diventare molto irascibile quando era agitato riuscì soltanto a rendere ulteriormente ostile il direttore della Hopkins e fece saltare completamente ogni possibilità di un accordo. Incollerito per "l'atteggiamento sprezzante" del direttore, David chiamò tutti i quotidiani e avvertì la stampa dell'incidente.


Prima che potessimo persino vedere i giornali del giorno dopo, squadre di volanti piene di sbirri entusiasti arrivarono a casa di ognuno di noi e ci arrestarono per cospirazione. Fortunatamente mentre i poliziotti guardavano da un'altra parte prima di ammanettarmi,  riuscii a sbarazzarmi di un pezzo di hascisc che avevo in tasca. [...] Mink venne arrestata nel suo appartamento mentre era nella vasca da bagno. Si sfogò con la stampa commentando:" C'è stata più indecenza durante l'arresto che durante l'incidente". La stampa si gettò subito sulla notizia:" La polizia Arresta un attore nudo", gridarono i giornali della domenica di Baltimora. "Arrestati altri tre del cast del pornofilm" seguì il News American. [...] Il processo stesso fu una grande trovata pubblicitaria. Sebbene non ne avessi programmata alcuna, sapevo che tutta questa pubblicità mi avrebbero assicurato un pienone alla prima. Il mio avvocato era già stato menzionato da Playboy e quelli volevano un articolo sul processo da far seguire al  precedente. 



LA SENTENZA

Entrai nell'aula gremita del tribunale insieme ai miei coimputati: David Lochary, Mary Vivian Pearce, Mink Stole e l'attore nudo in persona,Mark Isherwood.[...] Restammo nervosamente in piedi davanti al giudice Solomon Liss e rimanemmo sconvolti nel sentirlo far cadere le accuse leggendo un componimento poetico che aveva scritto appositamente per l'occasione. I reporter scribacchiarono freneticamente per riuscire a cogliere ogni sua singola parola: 

"La vecchia Baltimora è in preda al panico
a causa dello sfoggio di nudità di Mark Isherwood.
Egli non può sopportare la vergogna e i duri colpi
arrecategli per l'aver mostrato i nudi fatti.
Allora va' e non macchiarti più di colpe.
Spogliati, se ve n'è bisogno, ma dietro la porta.
E se ancora, segui il richiamo dell'arte,
stai sicuro che il giudice farà la sua parte".

L'aula del tribunale scrosciò in un applauso e i miei avvocati offrirono al giudice 2 biglietti per  la prima di Mondo Trasho.[...] I giornali parlavano tutti dell'accaduto e tutti erano eccitati , Eccetto David Lochary, che era furioso che avessero stampato il suo nome come David Gaylord Lochary. Dato che il suo secondo nome era Crawford, non Gaylord, era sicuro che qualche sbirro testa di cazzo avesse dato alle stampa questo pseudonimo volgare per infangare la reputazione.  

Mondo Trasho -(Making Of)- John Waters






Mondo Trasho fu il mio primo lungometraggio. Mio padre mi prestò i 2000 dollari per coprirne il budget e Pete Garey  dei Quality Film Labs di Baltimora passò del tempo a insegnarmi le tecniche di base per fare un film. Questa volta volevo fare del trash vero e sapevo che Divine sarebbe stata la star perfetta. Entra adoravamo Jayne Mansfield e dato che Divine stava diventando molto pesante convenimmo che poteva interpretare la caricatura perfetta di una bionda bomba sexy. Disegnai i suoi pantaloni alla Capri e il suo top prendisole dorati e gli comprai un paio di scarpe dorate col tacco alto 15 cm da Frederick's of Hollywood. Alla fine delle riprese l'intero completo era diventato piuttosto puzzolente. Il sarto che aveva fatto il costume non era tanto bravo, così i pantaloni alla Capri di Divine non furono mai abbastanza aderenti. Lo si può vedere farsi in quattro per tirarsi su i pantaloni per tutto il film.David Lochary fu responsabile della capigliatura platinata da sciattona di Divine e del trucco pesante che sembrava trasformare Divine in una visione di splendore trash.Lei masticava una gomma, guidava una Cadillac rossa cabriolet del 1959 e faceva un sacco di quei famosi sculettamenti alla Divine. Per la prima volta Divine era davvero DIVINA sullo schermo. Pensai che facesse somigliare Jayne Mansfield a Grace Kelly.







Mondo Trasho era un film "da suburra" : venne girato in vicoli, sui marciapiedi, nelle lavanderie a gettoni e aree deserte attorno a Baltimora.La trama era piuttosto complicata anche se non c'era dialogo, solo una colonna sonora musicale. Una giovane fanatica di moda (Mary Vivian Pearce) lascia la sua casa e incontra un feticista di piedi (John Leisenring) che le offre un "lavoretto" (succhiare il dito del piede) in un parco del luogo. Quindi viene investita da una grassa bomba sexy (Divine) che è stata distratta dalla guida da un autostoppista (Mark Isherwood) che lei aveva immaginato nudo. Da quel momento in poi la loro giornata diventa una tragedia. Si trovano a essere testimoni di un miracolo in una lavanderia a gettoni, vengono rinchiuse in un istituto psichiatrico a guardare un ballo di tip tap in topless eseguito da una paziente squilibrata (Mink Stole), diventano vittime del dottor Coat Hanger (David Lochary) e dei suoi terribili esperimenti medici e infine vengono ferite in un accoltellamento, semplicemente per morire lentamente in un vero e proprio porcile.

Eat Your Make-up -(Making Of)- John Waters





Comprai una cinepresa 16mm senza sonoro e iniziai a girare Eat Your Make-up .  Presi il titolo da uno slogan pubblicitario di caramelle a forma di rossetto "il make-up che ti divori" .Nel film Maelcum Soul faceva la parte di una governante squilibrata che, con l'aiuto del suo fidanzato di un'eleganza malconcia (David Lochary) ,rapiva giovani modelle e le costringeva a sfilare sino alla morte di fronte ai loro amici fanatici. Marina interpretò la modella protagonista rapita, vestita con tutti i suoi miniabiti pop-art preferiti e diede un' interpretazione grande e sofferta. Mona e Bonnie interpretarono le altre modelle vittime. Divine interpretò uno dei folli invitati del party, che scalciava e urlava contro le modelle, fino a che queste non collassavano stroncate dalla moda. La maggior parte del film fu girato nel giardino di fronte alla casa dei miei genitori, o "appezzamento del Dreamland" , come lo chiamavamo noi.


                                                                  
Mentre stavo montando il film, la star, Marina Melin, andò un po' fuori di testa e venne ricoverata in un ospedale privato per un periodo di riposo. LSD, l'anfetamina, e la pressione della moda contribuirono tutte insieme al suo esaurimento, ma penso che il sonoro di Eat Your Make-up ne fu il maggior responsabile. Ogni giorno cercavo di sincronizzare il sonoro del registratore con la pellicola completata ma ciò era quasi impossibile. Feci andare il segmento iniziale tutto il giorno per 2 settimane di fila, cercando di farlo combaciare per bene, e il suo tono monotono iniziò a ipnotizzarci tutti. " Make up... Make up.... Make up... Oh , Dio, Make up...." gemeva l'attrice all'infinito mentre leccava e accarezzava portacipria, eyeliner a pennello e rossetti. Persino il capo fontaniere al piano di sotto commentò: " Che cos'è quel verso?Pensavo che qualcuno stesse partorendo o qualcosa del genere, ma non volevo dire niente". Infine Marina mi disse: "John ,alla fine mi sono mangiata il mio Make-up". Mi resi conto che c'era qualcosa che non andava, quando iniziò a mettersi abiti da sera e diademi solo per andare giù la mattina a portare la spazzatura.
Andavo sempre a trovare Marina all'ospedale e fui contento di vedere che aveva attaccato il poster della presentazione di Eat your Make up nella sala da giorno. Gli altri pazienti guardavano curiosi la foto di Marina  incatenata ad un muro con indosso il suo vestito alla Histoire D'O e , quando lei diceva di essere una stella del cinema, tutti rispondevano ridacchiando: " Oh, certo". Era come se Eat your make up fosse maledetto. Feci partecipare il film a una gara studentesca in un college d'arte del luogo, ma la giuria iniziò a gridare: " Basta!" arrivati a metà del film. Chiamarono la chiesa dove avevo in mente di presentarlo e dissero al reverendo che era "pernicioso" e di non mostrarlo. Il reverendo si rifiutò di cancellare la serata di apertura, così i giudici del festival cinematografico chiamarono quelli dell'ufficio imposte che si fecero vivi e dissero che non potevamo far pagare l'ingresso. Invece di vendere i biglietti ci era consentito raccogliere donazione alla fine di tutti e tre gli spettacoli se avessero fatto il tutto esaurito,ma dato che il film aveva offeso così tanta gente il nostro Box-office non fu neanche lontanamente alto come avrebbe dovuto essere. Nessuno dei critici cinematografici locali lo recensì e l'unica pubblicità che ottenne fu sulla rubrica " Scenes" di Howard Smith sul " Village Voice" .Qualche settimana dopo la presentazione Maelcum Soul morì. La morte di Maelcum ci intontì completamente tanta era l'influenza di lei sui nostri atteggiamenti verso il mondo. Ci facemmo largo diretti al suo funerale in mezzo alle sommosse sorte in seguito alla morte di Martin Luther King e rimanemmo sconvolti nel vederla preparata per il funerale senza il suo consueto make-up. Tutti volevamo sgattaiolare di nascosto verso la bara e coprire le rughe ma la madre di lei riuscì a consolare quelli che erano in lutto tirando fuori delle fotografie glamour di Maelcum e dicendo:" Maelcum era tutto ciò che avrei voluto essere in vita mia, ma non ho avuto il coraggio di esserlo" . 



Roman Candles -(Making Of)- John Waters



Io e Mink decidemmo di trasferirci a New York. Prendemmo un appartamento su Hudson street e Mink si trovò un lavoro regolare. Io decisi di continuare con quello che sapevo fare meglio:rubare nei negozi. [...] dovevo fare dei numeri incredibili per riuscire ad avere i soldi così decisi di farla finita finché mi andava ancora bene. Io e Mink ritornammo a Baltimora e io ebbi il mio primo vero lavoro e iniziai a girare il mio primo vero film. Lavoravo in una libreria Double-day  e avevo un capo meraviglioso che prendeva le mie parti quando i clienti mi guardavano i capelli lunghi e gridavano:" Che schifo! Non mi lascerò mai servire da uno come TE!". Fortemente influenzato da The Chelsea Girls,
iniziai a girare il mio film di shock suburbano adolescenziale, Roman Candles. 
Inventai il nome Dreamland Studios, che non era nient'altro che la mia camera da letto a casa dei miei genitori, dove vennero girate molte delle scene.Presi in prestito una macchina da presa 8mm nuova e delle luci e , ancora una volta, Mona rubò tutta la pellicola per me. Questa volta la prese a colori. Girai circa 100 minuti di film e proiettai tutte e tre le bobine fianco a fianco con una colonna sonora di spot radiofonici odiosi, rock'n'roll e conferenze stampa con la madre di Lee Harvey Oswald ( Madre dell'assassino di Kennedy)


Per la prima volta avevo delle vere star e Mink Stole e Divine ebbero ufficialmente i loro nuovi nomi. Comunque, Maelcum Soul era l'attrazione principale. Era vestita da suora e si strusciava appassionatamente al fidanzato, Dudley, che era vestito da prete. Fra un bacio e l'altro tracannavano birre e si stuzzicavano a vicenda con dei rosari. [...] faceva anche una scena di nudo dove giocava a nascondino con Divine, a quei tempi una semplice stellina che non compariva nemmeno sui cartelloni pubblicitari. Mona sfilava con indosso i suoi vestiti rubati davanti alla macchina da presa e faceva una scena molto soft di sesso simulato con Bob e una nuova rivelazione bionda, Mark Isherwood. Mink Stole si depilava, indossava una minigonna argento fatta a mano, e veniva sculacciata da Pat  Moran. Pat faceva una versione sadomaso di These Boots Are Made for Walking con il suo vecchio fidanzato che era legato.


 Uno dei compagni dello scandalo della NYU si bucava sul serio nel film. Bob assaliva Bonnie con un ventilatore elettrico. Una vecchia checca di 135 chili si mangiava una terrina di frutta. Per completare il tutto inserii  alcune immagini del repertorio del papa. La prima mondiale fu molto meglio del film. Un amico generoso mi aveva presentato un reverendo un po' eccentrico alla Emmanuel Church e io, a forza di chiacchiere, lo convinsi a lasciarmi usare la sala per la presentazione.Dato che si trovava in centro volevo far combaciare la serata con la Flower Mart , una festa locale del centro a cui i media facevano una gran pubblicità e che attirava sempre una folla di artisti strambi. Ogni anno tutte le ragazze che conoscevo cercavano di mettersi in ombra l'un l'altra dando scandalo e finendo sulle pagine dei quotidiani. Maelcum otteneva sempre più pubblicità fra tutte e la polizia di solito le chiedeva di andarsene. 


Stampai dei volantini e delle dichiarazioni stampa che descrivevano il film come " un'epopea del trash", cosa che sembrò sul serio attirare l'attenzione della gente, nel '66. Tutte le star vennero alla Flower Mart nelle mise più stravaganti e distribuivano volantini alle folle. Io indossavo un completo bianco che i miei genitori mi comprarono per l'occasione. Molta gente rimase scandalizzata dal fatto che un gruppo di ragazzi di periferia ridesse dell'omosessualità, delle droghe e della religione. il "Sun" di Baltimora pubblicò un enorme articolo di presentazione sul film e il cronista locale riportò l'evento dandoci la prima delle sue tante bellissime cattive recensioni. Tutti noi eravamo eccitati dallo scandalo che avevamo causato e ritornammo alla nostra vita quotidiana convinti di essere delle celebrità del cinema. 



"Shock" di  Vito Zagarrio Ed.Lindau pag. 80-83



Mink Stole & John Waters




Conobbi una ragazza di Baltimora soprannominata Sique e mi trasferii nel suo incredibile appartamento. Là c'era anche la sorella di Sique, Nancy, e sebbene a quel tempo sembrasse ancora normale a vedersi, si capiva che sarebbe potuta peggiorare da un momento all'altro. Nancy inseguito divenne Mink Stole, uno dei più dotati tra i membri del mio gruppo cinematografico. Quando la conobbi, nell'appartamento con noi, viveva un uomo newyorchese di bell'aspetto di nome Alan, che impartiva costose lezioni di bellezza alle ragazze e le aiutava a creare strani completi d'alta moda per party serali. Parte dell'appartamento, in cui eravamo, era stato ricavato da un sottomarino e gli alberi crescevano nel bel mezzo del salotto. Non c'era acqua corrente ma era un posto incredibilmente bello ... non c'era affitto, bastava solo piacere all'incredibilmente eccentrico padrone di casa, Prescott Townsend ,un noto liberazionista gay settantenne che andava in giro su un motorino e mangiava unicamente Hot-Dog. Mink vi si fidanzò subito ma lui morì e i funzionari della città demolirono immediatamente la sua splendida casa.


Hag in A Black Leather Jacket -(Making Of)- John Waters





                                                                                                                                                                                                Dato che mia nonna sapeva che ero un fanatico di cinema, per il mio diciassettesimo compleanno mi regalò
una cinepresa Brownie 8mm
Credo che immaginasse che mi avrebbe tenuto fuori dai guai e, dato che io ero un tal mattatore, lei allo stesso tempo avrebbe potuto incoraggiare la mia carriera nello spettacolo. Mona (una mia carissima amica dell'epoca) lavorava in un magazzino di forniture fotografiche così rubò tutta la pellicola che mi occorse per fare il primo film underground 8mm in bianco e nero, Hag in a Black Leather Jacket. Dura solo 15 minuti e in sostanza parla di un uomo di colore e di una ragazza bianca (Mona) che si sposano sul tetto della casa dei miei genitori. Lui la corteggia portandola in giro su un bidone della spazzatura e sceglie un uomo del Ku Klux Klan per celebrare la cerimonia nuziale. Gli invitati al matrimonio sono interpretati da noiosi conoscenti di scuola vestiti con costumi influenzati dal primo pop come bandiere americane e carta stagnola. Un tipo atletico particolarmente normale era travestito. E' un film terribile; intere parti sono sovraesposte e ogni metraggio delle riprese è incluso nella durata pietosamente breve del film. L'unica parte buona è il finale: Bonnie , alias Mary Vivian Pearce, indossa uno degli abiti da cocktail di mia madre, si fa un trucco trasandato, si pettina i capelli all'indietro in un ridicolo risvolto francese e da un'eccellente interpretazione del " Bodie Green" , il ballo che ci fece cacciare via dalla Gioventù Cattolica. L'immagine finale del film è un pezzo di carta igienica con scritto sopra " Fine" che scorre giù nel gabinetto. Riuscii a convincere il gestore di una caffetteria del luogo a lasciarmi usare il suo locale per la "prima mondiale" che, alla fine, fu l'unica proiezione che il film abbia mai avuto.  Vennero tutti i miei amici beat e ma la maggior parte dei genitori degli "attori" si rifiutava persino di far venire i loro ragazzi in centro a Baltimora, figuriamoci in una caffetteria beat. Al pubblico piacque abbastanza e mi feci circa 30 dollari, che fu l'intero costo del film.Hag in a Black Leather Jacket rimane nel mio cassetto, dov'è giusto che resti.

Mary Vivian Pearce



La mia più vecchia amica è Mary Vivian Pearce, ma non usava mai il suo vero nome eccetto nei miei film.Tutti l'hanno sempre chiamata Bonnie e noi ci conosciamo da quando siamo nati. I genitori di Bonnie e i miei sono stati grandi amici, fino a quando io e lei non abbiamo iniziato ad uscire insieme da ragazzini; allora hanno smesso di parlarsi e hanno ricominciato solo poco tempo fa. A Bonnie piaceva molto decolorarsi i capelli e andare in giro con i ragazzi. Era stata espulsa da innumerevoli scuole private e tutto quello che voleva fare era andare a cavallo e giocare d'azzardo. Trovavamo ogni modo per divertirci: facevamo un ballo scandaloso chiamato il "bodie green" alla nostra associazione locale Gioventù Cattolica, piombavamo nei ristoranti e innervosivamo i clienti "guardandoli mangiare", o rubavamo borsette nei ritrovi abituali dopo scuola. Ci piaceva in modo particolare tirare le palle di neve alle macchine e diventammo così famosi che un giornalista di cronaca locale, il signor Spione del "Sun" di Baltimora, ci fece la nostra prima recensione. L'articolo ci piacque molto e lo ritagliammo per metterlo nel nostro album di ritagli di giornale, ma non potevamo fare a meno di sperare che il cronista avesse conosciuto il resto della storia:avrebbe potuto scrivere un altro bell'articolo in seguito al primo. Nei giorni in cui non c'era neve, compravamo scatole di caramelle Dot e tiravamo quelle alle macchine al posto delle palle di neve.Lo chiamavamo:"andare a Dotteggiare" . [...]


A me ed a Bonnie piaceva molto anche andare alle feste e, una volta scoperto l'alcool, al nostra vita sociale decollò. Ci intrufolavamo in ogni festa di cui sentivamo parlare anche se non sapevamo neanche che faccia avesse chi l'aveva organizzata.Di solito queste feste consistevano in 20 o 30 coppie di adolescenti affollati in uno scantinato con genitori nervosi che a tratti accendevano la luce per reprimere qualsiasi tentativo di "strusciamento". Piombavamo direttamente dentro, ci dirigevamo subito verso l'armadietto degli alcolici dei genitori e cominciavamo a tracannare. Rubavamo sempre i dischi migliori e a volte vomitavamo. Non ci volle molte perché nel giro delle feste da ragazzi si spargesse la voce che eravamo ospiti inopportuni.
Quando ci fu dato l'ostracismo dai raduni sociali  , Bonnie lavorò come baby-sitter, così avevamo un luogo dove scatenarci.[...] quando i genitori uscivano io mi piombavo a casa e ci scolavamo la scorta di alcoolici e iniziavamo a curiosare nella loro roba.A volte facevamo telefonate oscene a caso al centralinista, che così tagliava la linea. Poi ci mangiavamo tutte le provviste e a volte collassavamo. Se mai i genitori tornavano a casa prima del previsto io dovevo solo uscire di corsa dalla porta d'ingresso. Non c'è bisogno di dire che la carriera di Bonnie come baby-sitter durò poco.
Ormai era arrivata voce ai nostri genitori che eravamo un duo micidiale. I genitori di Bonnie pensarono che io avessi una cattiva influenza su di lei e i miei pensarono la stessa cosa di Bonnie. Ci proibirono di vederci ma questo non ci fermò. Bonnie prendeva appuntamenti con dei tipo normali così da poter almeno uscire di casa. Io aspettavo lungo la strada, al segnale dello Stop, e quando Bonnie e il "ragazzo dell'appuntamento" si avvicinavano lei saltava giù dalla sua macchina e balzava nella mia e ce ne andavamo lasciando il giovanotto molto confuso e deluso a girare a vuoto in macchina. 



John Waters Proibizionismo



Le suore del catechismo domenicale diedero inizio al mio interesse per i film proibiti e ringrazio Dio per avermi indirizzato così presto nella vita verso la mia vocazione. Ogni settimana alle nostre sessioni religiose di lavaggio del cervello, sorella Mary qualcosa iniziava le lezioni del lavaggio del cervello con il rosario. "Santa Maria" cantavamo più volte finché lei non sentiva che fossimo sufficientemente annullati e storditi. Sedevamo in rapita attenzione mentre lei ci leggeva la lista dei film condannati." Voi andrete di certo all'inferno se vedete questi film" asseriva infallibilmente e per una volta prestai attenzione. Era sempre un tale brivido vederla demolire alcuni titoli :


" E Dio creò la Donna 
   


Una Vampata d'amore,


                                     
Mom and Dad,


Love is my profession"

sputava fuori ogni titolo come se fosse stata costretta a pronunciare la più vile oscenità.Ma Baby Doll era il peggiore. Se vedevi Baby Doll era peggio che se avessi ucciso il papa.La suora usava persino ausili visivi per convincerci a stare lontano da questo film."Vedete questa fotografia?" ci sfidava tenendo alzata una foto di un enorme folla fuori dalla sala che programmava I Dieci Comandamenti. " Adesso guardate questa" sogghignava mentre teneva alzata un'altra fotodi una sala che proiettava Baby Doll senza nessuno che faceva la fila."Vedete?" diceva sorridendo trionfalmente e noi tutti recepivamo il messaggio. Io sgattaiolai immediatamente in centro a vedere Baby Doll e presi la decisione,da allora in poi,di andare a vedere il maggior numero di film proibiti che potessi.
Iniziai a comprare "Variety" nella mia prima adolescenza e fui eccitato nel vedere le pubblicità di film dai quali persino le suore non ci avevano messo in guardia. Quelli violenti come:


Poor White Trash,


















Nel Tempio degli uomini Talpa,


















I Spit on Your Grave.



Era un intero nuovo mondo che mi si apriva davanti ed io dedicavo tutto il mio tempo all'esplorazione della spazzatura cinematografica. Sgattaiolavo su un'altura vicino alla nostra casa dalla quale potevo vedere il lontano schermo del Drive-in e guardare con il binocolo tutti i film gore e Horror "per soli Adulti". Leggevo attentamente le pagine degli spettacoli locali ritagliando e collezionando le pubblicità dei film più violenti. Fingevo di possedere una sala cinematografica e prenotavo i film più noti progettando di nuovo le campagne pubblicitarie in una maniera molto più sensazionale e immaginando lo scalpore che ciò avrebbe causato nella comunità religiosa. Finalmente avevo una meta nella vita: volevo fare i film più TRASH della storia del cinema.   


Shock. Ed.Lindau.